- Sara Carlson è una cantante, cantautrice e ballerina americana.
- The Way You Make Me Feel Michael Jackson-Tatiana Thumbtzen
- Marie-Josèphe-Rose Tascher de La Pagerie, meglio nota come Giuseppina di Beauharnais
- Napoleone e Giuseppina (Napoleon and Josephine: A Love Story)
- Mazouk M' Barek, il marocchino che fa da presentatore dell' Araba Fenice
- Fiorella Mannoia partecipa alla canzone Quartiere.
- MixTime, #VogliadiLeggerezza #Generazioni - Judy Cheeks – I Still Love You
Chi tiriamo in ballo? fu un programma televisivo italiano in onda su Rai Due per due stagioni dal 1986 al 1988, la domenica alle ore 16:40, con la conduzione di Gigi Sabani, Valerio Merola, Ramona Dell'Abate e Alberto Tovaglia per la prima edizione, e successivamente dal solo Sabani, affiancato da Alberto Tovaglia, Stefania Mecchia, Patrizia Caselli, Giulia Fossà e Maura Musi
Il 3, 5 e 6 marzo 1988, il Bad World Tour di Michael Jackson illuminò, con tre concerti consecutivi da tutto esaurito, il Madison Square Garden di New York, di fronte a 60.000 spettatori complessivi.Lo spazio comico era affidato al Trio La Trappola con Giampaolo Fabrizio, Silvia Nebbia e Carlo Conversi
Tra questi, l'ex presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump, Brooke Shields, Quincy Jones, Prince, Madonna, Lionel Richie, Stevie Wonder, l'intera famiglia Jackson e il sindaco di New York City, Ed Koch.
E proprio quest'ultimo, rimasto a bocca aperta di fronte all'energia esplosiva del Re del Pop, dichiarò subito dopo il concerto: «Michael Jackson è il più grande ballerino di tutti i tempi, insieme a Fred Astaire».
Ad impreziosire le performance canore di MJ ci pensò anche un ospite d'eccezione: il chitarrista Steve Stevens, che per la prima e unica volta duettò con Michael nella rockeggiante Dirty Diana, replicando così l'elettrizzante assolo già eseguito dallo stesso Stevens per la versione in studio della canzone.
Non mancò, inoltre, un curioso incidente di percorso: durante l'esibizione di The Way You Make Me Feel del 3 marzo, la sensuale modella Tatiana Thumbtzen - già protagonista dell'omonimo videoclip - mandò in delirio i 20.000 spettatori baciando il Re del Pop sulle labbra, nonostante le fosse stato intimato di non farlo.
Il video si apre con un gruppo di ragazzi che scherza e tenta di attirare a sé alcune ragazze che passeggiano per la strada: uno di questi è Michael Jackson, che, ormai scoraggiato e perse ormai le speranze di trovare una ragazza, decide di andarsene a casa. In questo momento Jackson incontra, seduto sui gradini del marciapiede, un uomo anziano, il quale gli suggerisce di essere semplicemente sé stesso: in quello stesso momento incontra una donna (interpretata dalla modella Tatiana Thumbtzen), che lui cerca di conquistare mentre lei continua a camminare imperterrita nonostante le sue attenzioni. Lei s'innamora di lui dopo aver assistito al suo ballo.
«Michael è stato la mia infanzia. La prima volta che misi gli occhi su di lui avevo circa 3 anni, e in quel momento ho pensato che fosse unico. Ho conservato quell'amore e quel sogno di incontrarlo fin da quando ero una bambina.
La verità è che tra me e Michael c'era una grande chimica, ma non ci fu data l'opportunità di lasciare che accadesse qualcosa tra di noi.
La chimica non è un qualcosa che si può prevedere, o cercare di far accadere. È opera di Dio.
Quello in cui l'ho incontrato e ho lavorato con lui è stato il periodo più felice della mia vita. Non ho mai più conosciuto la felicità, da allora. Non quel tipo di felicità.
La verità è che tra me e Michael c'era una grande chimica, ma non ci fu data l'opportunità di lasciare che accadesse qualcosa tra di noi.
La chimica non è un qualcosa che si può prevedere, o cercare di far accadere. È opera di Dio.
Quello in cui l'ho incontrato e ho lavorato con lui è stato il periodo più felice della mia vita. Non ho mai più conosciuto la felicità, da allora. Non quel tipo di felicità.
Marie-Josèphe-Rose Tascher de La Pagerie, meglio nota come Giuseppina di Beauharnais (Les Trois-Îlets, 23 giugno 1763 – Parigi, 29 maggio 1814), è stata la prima moglie dell'imperatore Napoleone I dal 1796 al 1809. Come tale, fu imperatrice consorte dei francesi dal 1804 al 1809 e regina d'Italia dal 1805 al 1809.
Soprannominata "la bella Creola", Giuseppina nacque in una grande proprietà della Martinica. Arrivò in Francia grazie al suo matrimonio con Alessandro di Beauharnais, che divenne una figura di rilievo nella Rivoluzione francese e che venne poi ucciso durante il Terrore. Frequentando i salotti parigini, incontrò il generale Bonaparte, con cui si risposò. Questo secondo matrimonio le permise di diventare imperatrice, ma si scontrò spesso con la sua nuova famiglia e non riuscì a dare al marito un erede. Napoleone divorziò e lei si ritirò nel suo dominio della Malmaison. Malgrado il suo matrimonio sterile con Napoleone, Giuseppina lasciò dei discendenti, grazie ai due figli avuti dal primo matrimonio. È rimasta nella storia per i suoi interessi per la moda e la botanica.
L'origine esotica della futura imperatrice dei francesi avrebbe dato luogo in seguito allo scaturire di fantasie e congetture sulla sua infanzia martinicana. Al tempo soprannominata Yéyette, dal vezzeggiativo di Rosette, passava le sue giornate con Marion, l'amata nutrice mulatta, e si racconta giocasse spesso con i figli degli schiavi. Certo fu che, ripresasi da un lieve attacco di vaiolo, venne mandata a studiare nell'istituto religioso delle Dames de la Providence di Fort-Royal assieme alla sorella Catherine Désirée: non furono mandate in Francia a ricevere un'educazione adeguata a ragazze del loro rango, a causa delle ristrettezze economiche della famiglia. Non dotata di una mente brillante, Rose ricevette dalle suore un'istruzione approssimativa in cultura umanista, catechismo, disegno, danza, musica e canto.
«Senza essere propriamente bella, piaceva per il suo aspetto, la sua gaiezza e la sua bontà. Tesa a procurarsi i piaceri a cui le davano diritto la sua età e le sue attrattive, sfidava apertamente l'opinione più o meno lusinghiera che la gente aveva di lei. Essendo i suoi mezzi molto limitati e piacendole spendere, era spesso costretta ad attingere alla borsa dei suoi adoratori.»(Descrizione di Giuseppina da parte del comandante in seconda del brigantino La Levrette, durante il soggiorno in Martinica del 1788. |
Trasmessa in Italia per la prima volta l'8, il 15 e il 22 maggio 1988 in prima serata su Canale 5, ha ottenuto nello stesso anno due candidature agli Emmy Awards per le migliori musiche ed i migliori costumi.
Come esordio non c' è male: alla prima puntata l' Araba Fenice ha preso 1 milione 780 mila spettatori, più o meno il 16 per cento di quanti a quell' ora (le dieci e mezzo circa) erano all' ascolto. Il nuovo programma di Ricci non era tale da destare le stesse preoccupazioni di "Matrjoska", la trasmissione dalle cui ceneri è nato. E i commenti alla Fininvest sono stati tutti positivi. Qualche brano di "Matrjoska" c' era: come il videoclip di Sabina Guzzanti, "Le cavie", una parodia di certi difensori degli animali, dell' ecologia e dell' equilibrio naturale che come tanti brani era preconfezionato e finito, consegnato chiavi in mano.
Così ha potuto esser rimpaginato nella nuova trasmissione. Analogamente la "storia di Kroda", e altri servizi che vedremo nelle prossime puntate. Completamente nuovi invece gli interventi di Mazouk M' Barek, il marocchino che fa da presentatore dell' Araba Fenice. E convincenti, a giudicare dai commenti di alcuni spettatori, convinti che il marocchino in realtà fosse un finto marocchino e un vero presentatore. La realtà è il contrario. Mazour è un vu' cumprà selezionato da Ricci fra le centinaia che si aggirano nelle spiagge e mercati del nostro paese https://ricerca.repubblica.it
i ragazzi del mio quartiere
sanno combattere
hanno imparato a non avere
niente da perdere
stacci attento al cappotto di lana
t'avevo detto di non sudare
certo i grandi pero' che fortuna
non vanno a scuola ma a lavorare
- Luca Barbarossa - voce, chitarra acustica
- Mario Amici - chitarra acustica
- Pinuccio Pirazzoli - tastiera
- Francesco Borsotti - programmazione
- Stefano Senesi - pianoforte
- Paolo Carta - chitarra elettrica
MixTime, #VogliadiLeggerezza #Generazioni
Judy Cheeks – I Still Love You
Genere: Electronic, Pop
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