venerdì 13 dicembre 2024

La regina di Saba

Regina di Saba è un'espressione antonomastica che si riferisce a una specifica sovrana del Regno di Saba, citata nella Bibbia (primo libro dei Re, e nel secondo libro delle Cronache), nel Corano e nel Kebra Nagast.
Nei testi biblici e nel Corano non viene mai chiamata per nome, ma solo come regina di Saba o regina del Sud. Per la tradizione etiope il suo nome era Machedà, mentre alcune fonti arabe la chiamano Bilqis (talvolta trascritto Balkiyis).
Viene ricordata come regina ricchissima; nella Bibbia, fa visita a Salomone per metterne alla prova la grande saggezza. Secondo il Kebra Nagast, che racconta più estesamente delle vicende della regina, il sovrano etiope Menelik I era figlio di Machedà e Salomone. Da un punto di vista storico, la questione se la regina di Saba sia realmente esistita è controversa. La regina di Saba viene citata da Gesù in alcuni racconti evangelici (Matteo 12:42 e Lu 11:31): «La regina del meridione sarà destata nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dai confini della terra per udire la sapienza di Salomone, ma, ecco, qui c'è più di Salomone».
Secondo la Bibbia, la regina della terra di Saba venne a conoscenza della grande saggezza del re d'Israele, Salomone, e si mise in viaggio verso la sua terra, per metterlo alla prova con enigmi, portando con sé come doni spezie, oro e pietre preziose. La regina fu colpita dalla saggezza e dalla ricchezza di Salomone e pronunciò una benedizione verso il Dio di Salomone, che la ricambiò con molti doni e con "qualsiasi cosa desiderasse", fino a quando la regina non tornò nel suo regno.
Gli esegeti del cattolico Nuovo Grande Commentario Biblico ritengono che la visita della regina di Saba a Salomone sia "una leggenda popolare, ma può avere un nocciolo storico in una visita da parte di una delegazione commerciale araba"; secondo il racconto biblico, tra i doni che la regina portò a Salomone vi furono centoventi talenti d'oro, ovvero ben oltre le due tonnellate di oro, una quantità inverosimile.
La regina di Saba riappare in Matteo 12:42 e in Luca 11:31, dove Gesù afferma che lei e gli abitanti di Ninive il giorno del Giudizio universale sorgeranno per condannare gli ebrei che lo hanno rifiutato.
Nel Cantico dei cantici, conosciuto anche come Cantico di Salomone, alcuni hanno voluto trovare riferimenti interpretabili come prova dell'amore tra Salomone e la Regina di Saba.
Racconto etiope, il libro Kebra Nagast
Secondo la testimonianza di questo antico documento sacro (IV-VI secolo d.C.), la famiglia imperiale etiope discende direttamente dall'incontro amoroso tra il re Salomone e la regina di Saba, chiamata Machedà secondo la tradizione africana. Il libro epico etiope dei re, il Kebra Nagast, contiene la storia di Machedà e dei suoi discendenti: riporta di come Salomone abbia incontrato la regina (evento documentato anche nella Bibbia, 1 Re 10, 2 Cr 9) e abbia avuto un figlio da lei, il primogenito, incoronato re con il titolo di Menelik I, primo imperatore d'Etiopia. La testimonianza del Kebra Nagast riporta di come Menelik abbia trafugato l'Arca dell'Alleanza da Gerusalemme all'Etiopia, ove probabilmente si trova tuttora.
È stato provato che le antiche comunità etiopi erano formate da una popolazione semita, emigrata attraverso il Mar Rosso dall'Arabia meridionale, mescolatesi con i locali abitanti non semiti. Inoltre, l'antico Regno etiope di Axum ha governato anche una parte dell'Arabia meridionale che comprendeva lo Yemen fino alla nascita dell'Islam nel VII secolo. Per di più, l'amarico e il tigrino, le due principali lingue dell'Etiopia, sono lingue semitiche.
Come prova della relazione tra Arabia ed Etiopia si hanno anche molti reperti archeologici e alcune iscrizioni nell'antico alfabeto della penisola arabica meridionale.
Il 9 maggio 2008 è stato diffuso un comunicato dell'Università di Amburgo secondo cui un'équipe tedesca, guidata dall'archeologo Helmut Zeigert, avrebbe scoperto i resti del palazzo della leggendaria "regina di Saba".
Le rovine ritrovate presso Dungur, in Etiopia, e collocate sotto i ruderi del palazzo di un re cristiano, erano quelle di un palazzo databile intorno al X secolo a.C.
I pareri del mondo accademico sono, tuttavia, discordanti.
In particolare il professor Siegbert Uhlig, capo dell'unità di ricerca degli studi etiopi, ha affermato: «Ziegert non ha discusso le sue ipotesi con alcun collega che avesse lavorato nel campo degli studi etiopi o in quello dell'archeologia africana. Zeigert non è un membro dell'Unità di Ricerca. I membri ed il capo dell'Unità di Ricerca degli Studi Etiopi dell'Università di Amburgo considerano l'identificazione pubblicata non scientificamente provata».
Secondo Ricardo Eichmann, direttore del dipartimento dell'Oriente dell'Istituto archeologico germanico di Berlino, attivo nella ricerca storica di fonti attendibili circa la regina di Saba, fino ad oggi non ci sono prove della sua reale esistenza.
Opere liriche
  • George Frideric Handel, Solomon, 1749.
  • Charles Gounod, Reine de Saba, 1862.
  • Károly Goldmark, La regina di Saba, 1875.
Balletti
  • Ottorino Respighi, Belkis, regina di Saba, 1932. it.wikipedia.org 
  • "La regina di Saba"
    Era nera.
    Era bella.
    Soggiogava con la mente.
    Guerriera, impose la pace, nove secoli
    prima della nostra era, sul favoloso regno di Saba, paese di oro e d’incenso.
    Ma la sua battaglia più bella combinò amore e intelligenza.
    Sfidò il re Salomone con il
    gioco degli enigmi.
    Sconfitta, si concesse a lui per tre meravigliose notti che il Cantico
    dei Cantici saprà scrivere per l’eternità nella memoria d’amore dell’Occidente.
    tratto dal libro
    diMarek Halter
    www.spirali.com - Fabiana Tontoranelli
    Yul Brynner
    "Salomone e la regina di Saba", 1959
     

     

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