.Alessandro III Romanov (San Pietroburgo, 10 marzo 1845 – Livadija, 1º novembre 1894) è stato imperatore di Russia dal 14 marzo 1881 fino alla sua morte.
In politica interna prese decisioni autocratiche su amministrazione locale, ordine pubblico e istruzione, che in gran parte annullarono le riforme progressiste del padre Alessandro II. L'assassinio del padre lo indusse, infatti, a condurre una dura politica reazionaria.
In politica estera si distinse per un marcato nazionalismo che lo portò ad un conflitto politico con l'Austria (crisi bulgara) e ad un allontanamento anche dalla Germania. Nel 1885 rischiò inoltre una guerra con la Gran Bretagna per una disputa territoriale in Asia centrale.
Per motivi economici e strategici si avvicinò sempre più alla Francia con la quale, nel 1894, la Russia concluse un accordo difensivo (alleanza franco-russa). Tale accordo fu la base della coalizione che nella prima guerra mondiale portò il nome di Triplice intesa.
Alessandro nacque nel 1845, terzogenito di Aleksandr Nikolaevič Romanov, che diventerà Zar (Alessandro II) nel 1855, e da Maria Aleksandrovna, da nubile principessa d'Assia. La nonna paterna di Alessandro, Carlotta di Prussia, era sorella del re di Prussia (e futuro imperatore di Germania) Guglielmo I, che era quindi prozio di Alessandro.
La prima figlia dei genitori di Alessandro III, Aleksandra, morì bambina, e il secondogenito, Nikolaj, l'erede al trono di Russia, morì anch'egli prematuramente nel 1865. Alessandro a vent'anni divenne così il nuovo erede dei Romanov.
Il 9 novembre 1866 sposò Dagmar di Danimarca, la fidanzata di suo fratello maggiore Nikolaj che era morto un anno prima. Dagmar era sorella di Alessandra di Danimarca che tre anni prima aveva sposato l'erede al trono di Gran Bretagna Edoardo. Quest'ultimo e Alessandro erano quindi cognati.
La consorte di Alessandro, il padre di costei Cristiano IX e l'ambiente di corte di Copenaghen erano ostili a Berlino. Non molto tempo era infatti trascorso dalla seconda guerra dello Schleswig nella quale la Danimarca era stata sconfitta dalla Prussia. Tale ambiente influenzò il giovane Alessandro contribuendo a formare le sue idee in politica estera, sostanzialmente anti-prussiane. Così che quando l'erede al trono tedesco Federico di Hohenzollern visitò San Pietroburgo alla fine del 1871, Alessandro si rifiutò di riceverlo.
Alessandro era di idee nazionaliste e anche per questo si allontanò dalla politica filo-germanica del padre. Rispetto a lui era meno propenso a seguire l'Europa e già all'inizio della seconda metà degli anni 70 ostentava modi e sentimenti prettamente russi. Sebbene non si fosse distinto per abilità militare nella guerra russo turca del 1877-1878, come gli altri Romanov, nutriva un forte interesse per le questioni militari, specialmente per le uniformi, che adattò ad una più confacente immagine nazionale. Il 13 marzo 1881, improvvisamente, lo zar Alessandro II morì in un attentato e il figlio Aleksandr Aleksandrovič salì al trono con il nome di Alessandro III.
Alessandro III e i suoi funzionari sfruttarono ogni occasione per sostenere la nobiltà e accentuarne la posizione di predominio. Nel 1885 venne fondata la Banca agricola statale della nobiltà. Contestualmente vennero imposte nuove restrizioni ai contadini che nel 1889 videro sostituiti i loro rappresentanti a capo dei zemstvo provinciali con funzionari del ministero dell'Interno.. Un'ulteriore controriforma si attuò sulle amministrazioni cittadine. Nel 1892 vennero infatti aumentati in misura cospicua i limiti di proprietà che consentivano il diritto di voto. Conseguentemente a San Pietroburgo gli elettori scesero da 21.000 a 8.000 e a Mosca da 20.000 a 7.000.
Inoltre Alessandro III fu il primo zar a dimostrarsi apertamente nazionalista. Sotto il suo regno furono aumentate le misure repressive nei confronti delle confessioni non ortodosse e fu incrementata la politica di russificazione, non solo nei confronti dei polacchi ribelli, ma anche dei georgiani degli armeni e, seppure in maniera graduale, dei finlandesi..
Fuori dal contesto europeo, una delle questioni che Alessandro III ereditò dai suoi predecessori fu quella dell'Asia centrale, dove, nonostante la resistenza della diplomazia britannica, l'esercito di Alessandro II era riuscito a conquistare vasti territori. Gli inglesi, che temevano un'espansione russa verso l'India britannica, avevano soprannominato questo conflitto politico “The Great Game” (il “Grande gioco”).
A tale proposito, fra le prime questioni che Alessandro III dovette affrontare ci fu quella di Merv che, a differenza delle altre città del Turkmenistan, non era ancora caduta in mani russe. Per non rischiare una guerra con la Gran Bretagna, la Russia adottò una strategia che non prevedeva l'uso delle armi. La stessa, fastosa, cerimonia di incoronazione di Alessandro III fu utilizzata per condizionare i capi turkmeni. Essi tornarono infatti a Merv persuasi che opporsi alla Russia sarebbe stata una follia e nel febbraio 1884 la città si arrese senza colpo ferire.
La Gran Bretagna ne fu contrariata e quando i russi tentarono il colpo successivo fu sul punto di aprire le ostilità con la Russia. Oggetto del contendere questa volta era l'oasi di Pandjeh (oggi Serchetabad, nella Provincia di Mary, Turkmenistan), località strategica sulla strada dell'India fra Merv ed Herat (Afghanistan). Allarmati da movimenti di truppe russe, gli inglesi ottennero che gli afgani occupassero l'oasi. Il 16 marzo 1885 il ministro degli Esteri Girs comunicò al governo di Londra che Alessandro III era d'accordo con la linea del governo di non attaccare Pandjeh, purché gli afgani si astenessero da atti ostili. Lo Zar, fra l'altro, aveva ricevuto un telegramma della regina Vittoria che lo pregava di impedire la calamità di un conflitto..
Nell'autunno del 1893 si riscontrarono in Alessandro che era appena tornato da un viaggio in Danimarca, i primi sintomi di problemi di salute. Era dimagrito e soffriva di epistassi, per cui i medici gli diagnosticarono patologie al fegato. Durante l'inverno gli fu imposto il riposo assoluto e non gli fu negata la gravità della situazione. Fu stabilito quindi di accelerare i preparativi per il fidanzamento e il matrimonio dell'erede al trono Nicolaj. Lo Zar partecipò alla cerimonia di fidanzamento del figlio con Alice d'Assia avvenuta l'8 aprile 1894, ma tutti i presenti furono colpiti dal suo aspetto emaciato. Il suo stato peggiorò ancora e si tentò un miglioramento delle sue condizioni facendolo partire per un periodo di cure a Livadija, in Crimea. Ma non ci fu nulla da fare.
Alessandro III si ammalò di nefrite e morì il 1º novembre 1894 a neppure 49 anni presso il Palazzo di Livadija. Le sue spoglie furono sepolte nella fortezza Pietro e Paolo a San Pietroburgo. Gli successe il suo figlio maggiore, Nikolaj, come Nicola II di Russia.
Dal matrimonio di Alessandro con Dagmar di Danimarca, poi Marija Fëdorovna, nacquero sei figli:
- Nikolaj (1868-1918) erede al trono e futuro zar, sposato con Alessandra d'Assia;
- Aleksandr (1869-1870), morto di meningite;
- Georgij (1871-1899), morto di tubercolosi;
- Ksenija (1875-1960), sposata con Aleksandr Michajlovič Romanov;
- Mikhail (1878-1918), sposato con Natal'ja Sergeevna Šeremetevskaja;
- Ol'ga (1882-1960), sposata con Pietro Aleksandrovič di Oldenburg.
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