martedì 6 aprile 2021

MixTime, #VogliadiLeggerezza #Film. Armiamoci e partite! film del 1971 diretto da Nando Cicero con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia

Armiamoci e partite! è un film italiano del 1971 diretto da Nando Cicero.
Il titolo del film riprende un verso della poesia Agli eroissimi dalle Rime di Argia Sbolenfi del poeta ravennate Olindo Guerrini, pubblicate nel 1897.
Nell'anno 1914, Franco e Ciccio, due siciliani emigrati in Francia dove lavorano come camerieri, ottenuta finalmente la sospirata cittadinanza si vedono di punto in bianco - scoppiata la guerra - arruolati e mandati a combattere. Dopo una prima, sfortunata operazione (penetrati in territorio nemico per distruggere una chiusa, finiscono col favorire i tedeschi), si convincono di avere ucciso involontariamente il generale inglese Mac Master, che in realtà è soltanto in stato catalettico (il suo apparente decesso è opera di una spia, Lilì Fleurette, che mirava a consegnare ai tedeschi l'ufficiale, a conoscenza di importanti piani bellici). Decisi a inscenare, per evitare una punizione, la morte in battaglia di Mac Master, Ciccio e Franco si portano, col presunto cadavere, sulla linea del fronte riuscendo a sventare, senza saperlo, i tentativi operati da Lilì per riprendersi Mac Master. 
Uscito dallo stato di catalessi, il generale, avendo anche altre precedenti ragioni per essere irritato con i due amici, si slancia contro essi, costringendoli a fuggire presso le linee tedesche. Scambiato il gesto per un segnale d'attacco, Mac Master viene seguito dalle truppe francesi, che ottengono una clamorosa vittoria. Mentre Ciccio e Franco, perdonati, brindano al successo col generale inglese, Lilì è di nuovo all'opera: Mac Master rischia nuovamente di diventare oggetto delle "cure" della spia. www.cinematografo.it
Quando Franco e Ciccio ritornano nella stanza e trovano il generale morto, credendo di essere stati loro gli assassini per via dei fili elettrici messi male, lo nascondono e con uno stratagemma lo portano fuori dal comando. Il loro intento è portare il corpo del generale sul campo di battaglia, facendo credere a tutti che è morto in guerra, ignorando che invece è ancora vivo e che è soltanto vittima di un siero paralizzante iniettatogli dalle spie nemiche.

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