
Andrej Sergeevič Michalkov-Končalovskij è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico sovietico, dal 1991 russo.
Figlio dello scrittore e poeta Sergej Michalkov, e fratello del regista Nikita Michalkov, da giovane pensò di seguire la carriera di musicista e imparò a suonare il piano, ma poi finì per iscriversi alla scuola di cinema VGIK, allora diretta da Michail Romm, dove incontrò Andrej Tarkovskij. Per quest'ultimo, Končalovskij recitò prima in una piccola parte nel suo film d'esordio L'infanzia di Ivan (1962) e poi co-sceneggiò il suo secondo lungometraggio, Andrej Rublëv (1966).
Parallelamente alla sua carriera di sceneggiatore, Končalovskij si dedica alla regia e, ispirandosi ad un racconto di Čyngyz Ajtmatov, esordisce nel 1965 con Il primo maestro, in cui riemerge l'ambiente russo all'indomani della Rivoluzione. Il suo secondo film, La felicità di Asja, viene censurato in patria per un certo realismo sulla vita nei kolchoz e ha una vita travagliata in sala.
La svolta avviene nel 1971 con il pluripremiato Zio Vanja, che adatta da Čechov e fa interpretare al noto attore sovietico Innokentij Smoktunovskij, riuscendo quindi a emergere in una realtà cinematografica delle dimensioni, per numero e qualità delle produzioni, immensa, quale quella sovietica. Negli anni successivi dirige La romanza degli innamorati (1974), per il quale vince il Globo di cristallo al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary. Vince poi con Siberiade (1979), in cui denuncia le condizioni di vita della popolazione in Siberia, il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes.
Il crescente apprezzamento dei suoi film gli permette di lavorare all'estero, tra cui negli Stati Uniti, dove si trasferisce negli anni ottanta e dirige film come Maria's Lovers con Nastassja Kinski, A 30 secondi dalla fine, da un soggetto originale di Akira Kurosawa, Duet for One con Julie Andrews e Tango & Cash, con Sylvester Stallone e Kurt Russell. Tornato in patria, dirige Asja e la gallina dalle uova d'oro (1994). Nel 1998 vince un Primetime Emmy Award per la regia della miniserie televisiva di produzione statunitense L'Odissea, con Armand Assante.
Nel 2014 vince il Leone d'Argento per la miglior regia alla 71ª Mostra del cinema di Venezia con Le notti bianche del postino, premio che vincerà di nuovo due anni dopo per Paradise (ex aequo con Amat Escalante per La región salvaje). wikipedia
Il proiezionista è un film drammatico del 1991, diretto da Andrej Končalovskij. Racconta la storia dell'ufficiale del KGB Ivan Sanchin (Tom Hulce), proiezionista privato di Stalin tra il 1939 e il 1953 (anno di morte del dittatore).
- Il film è stato girato poco prima della caduta dell'Unione Sovietica.
- La vicenda è ispirata alla storia vera di Aleksander Ganshin, il proiezionista di Stalin.
- Il proiezionista ha avuto una nomination al Festival di Berlino del 1992 e una ai Nika Awards del 1993.
- Tutte le mattine, dalla strada che mi portava al lavoro, li osservavo mentre montavano le grandi figure d'acciaio. In Europa era scoppiata la Seconda guerra Mondiale. I nostri nemici capitalisti si uccidevano l'uno con l'altro. E mentre guardavo quelle statue, immaginavo che la nostra guida gli avesse ordinato la costruzione per mostrare l'invincibilità della nostra patria socialista. L'uomo che noi chiamavamo "La nostra guida" era uno degli eroi che avevano dato il potere alla classe lavoratrice. Era qualcosa di più di un Governante, era un Padre per tutti noi. Per ogni operaio di fabbrica e per ogni contadina. Si chiamava Iosif Stalin che in russo significa: Uomo d'acciaio. (Ivan)Mosca 1930
- “Scomode verità” di Andrej Končalovskij è il racconto intimo e personale di uno dei più grandi registi e sceneggiatori internazionali. Un racconto fatto di aneddoti, riflessioni, episodi intriganti e discussioni intime sul rapporto tra teatro, letteratura e cinema. Il testo esce in concomitanza con il suo nuovo film, “il Peccato“, che racconta un momento particolare della vita di un genio del rinascimento, MichelangeloIl libro, è un susseguirsi di racconti di vita, di ricordi e incontri con personaggi illustri come Pasolini, Sartre, Bertolucci, Fellini, Kirosawa, Gina Lollobrigida e Juliette Binochet. Nel libro inoltre, Andrej Končalovskij racconta l’incontro con l’amico-nemico Andrej Tarkovskij e la scrittura della loro prima sceneggiatura insieme, “L’infanzia di Ivan”. Il testo inoltre, è ricco di foto inedite e di episodi particolari della turbolenta vita privata del regista. sguardoadest
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