martedì 25 agosto 2020

Peter Gabriel ‎– So

Peter Gabriel ‎– So
Etichetta: Charisma ‎– PG 5, Virgin ‎– PG 5
Formato: Vinyl, LP, Album
Paese: UK
Uscita: 19 May 1986
Genere: Electronic, Rock
Bass – Tony Levin
Drum Programming [Linn Programming] – Chris Hughes
Drums – Jerry Marotta
Guitar – Daniel Lanois
Guitar, Backing Vocals [Backing Vox] – David Rhodes
Hihat [Hi-hat] – Stewart Copeland
Piano, Synthesizer [CMI, Prophet] – Peter Gabriel
So è il disco di maggior successo commerciale di Gabriel, ed è stato certificato cinque volte platino dalla Recording Industry Association of America (RIAA) e tre volte platino dalla British Phonographic Industry (BPI). Molte delle canzoni contenute nell'album sono divenute dei classici dell'artista, raggiungendo la vetta delle classifiche inglesi e americane. Particolare successo ottenne il singolo Sledgehammer, che conquistò il primo posto nella Billboard Hot 100 e venne accompagnato da un famoso video premiato con ben nove MTV Video Music Awards. L'album è stato inserito al 187º posto nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi stilata da Rolling Stone.
Lanciato da “Sledgehammer”, il singolo più gioioso e accattivante di tutta la carriera di Gabriel – a sua volta abbinato a uno dei video più intelligenti e carichi d’inventiva degli anni Ottanta – l’album è la sintesi perfetta delle intenzioni del musicista inglese: unire gli opposti. Alla spensieratezza e all’accessibilità melodica di molte canzoni fanno da contraltare le forti tematiche trattate e una costante innovazione sonora. Un’innovazione che diventerà il marchio di fabbrica dell’ex Genesis e che sarà fonte di ispirazione per molti. Proprio a partire da So si inizierà a parlare di «suono alla Peter Gabriel»: un amalgama pastosa e intrigante, fortemente europea ma allo stesso tempo debitrice della tradizione melodica mediorientale, basata sull’interazione tra i sintetizzatori e le partiture ritmiche ispirate alla tradizione percussiva africana.
Backing Vocals [Backing Vox] – David RhodesJim KerrMichael BeenPeter GabrielBass – Larry KleinTony LevinBass Vocals [Bass Vox] – Ronnie BrightDrums [Additional Drums] – Jerry MarottaDrums, Percussion, Talking Drum – Manu KatchéGuest, Vocals [Guest Vox] – Youssou N'DourGuitar [Guitars] – David RhodesPiano – Richard TeeSynth, Backing Vocals [Backing Vox] – Peter GabrielSynthesizer [CMI], Piano, Synth – Peter Gabriel
Scelta fondamentale, fu quella di affidare la produzione artistica al canadese Daniel Lanois, musicista raffinato e tecnico del suono sensibile e attento, fido collaboratore di Brian Eno nei migliori lavori degli U2 e responsabile della rinascita artistica di importanti big come Bob Dylan, i Neville Brothers, Willie Nelson e Emmylou Harris. Detto di “Sledgehammer”, anche i singoli successivi meritano un’attenzione particolare. “Big Time” è una canzone spensierata e allo stesso tempo crudele ­– il testo ironizza sul materialismo e la sete di successo imperante –, caratterizzata da una forte influenza Soul di matrice Motown, mentre “Red Rain”, che apre il disco, tratta un tema scottante per gli anni Ottanta come le piogge acide. Altra gemma è lo struggente duetto con Kate Bush in “Don’t Give Up”, una ballata pianistica dove le voci dei due protagonisti si inseguono, si toccano e si abbracciano. Qui Gabriel ci presenta un quadro di familiare rassegnazione, dove un giovane uomo disoccupato esprime il disagio causatogli dall’isolamento dovuto dalla perdita del lavoro, conseguenza diretta dalle scelte effettuate dal governo di Margaret Thatcher. Tocca allora alla compagna, interpretata da Kate Bush, il compito di consolarlo con le parole del ritornello: «Don’t give up», non arrenderti. Ma l’apice di tutto il disco è la conclusiva “In Your Eyes”, forse la più bella e intensa canzone d’amore scritta dall’ex Genesis. Epica senza essere autoindulgente, parte con un melodia di piano che sembra influenzata da Debussy e poi, quando si aggiungono gli altri strumenti, si trasforma in una festa africana, guidata dal basso, dalle percussioni e dai vocalizzi di un Yossou N’Dour che qui fa il suo debutto in una produzione discografica Occidentale. Gli ultimi due minuti della canzone – che nella sua versione dal vivo è talmente dilatata e ricca di’improvvisazione da raggiungere il quarto d’ora – sono tra i più intensi dell’album. fonte: https://www.loudd.it/recensione/so/peter-gabriel_659

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