mercoledì 20 novembre 2019

Io non mi sto accorgendo Che siamo al capolinea Al temine del mondo. Giorgio Gaber 2001. #Ritratti #Musica #Ieri #Oggi

   
La mia generazione ha perso è un album realizzato in studio da Giorgio Gaber nel 2001.
Gaber fornisce un ritratto, in dodici brani, del malcostume della società moderna, descrivendo quelli che secondo lui sono i problemi della politica e della società, ma il tema principale è quello del ricordo malinconico delle lotte ideologiche della sua generazione, sconfitte dal conformismo generale e dall'ipocrisia. Il brano più indicativo è La razza in estinzione in cui Gaber esprime tutto il disgusto per la moderna società e conclude tristemente, ma con una punta di orgoglio: "possiamo raccontarlo ai figli senza alcun rimorso, ma la mia generazione ha perso", verso che suggerisce di nuovo quelle sensazioni che il brano I reduci aveva suggerito nell'introduzione allo spettacolo Libertà obbligatoria del 1976.
Si può io mi vesto come mi pare
Si può sono libero di creare
Si può son padrone del mio destino
Si può ho già il nuovo telefonino, si può.
Si può occuparsi di agriturismo
Si può fare il tifo per il buddismo
Si può con un gioco televisivo
Si può inventare ogni giorno un divo, si può.
Si Può
Percussion – Claudio Fossati
 
Destra - Sinistra
Una bella minestrina è di destra
Il minestrone è sempre di sinistra
Tutti i films che fanno oggi son di destra
Se annoiano son di sinistra.
 
E tu mi vieni a dire
Che il mio presente
È come un breve amore
Del tutto inconsistente
Che preso dai miei sogni
Io non mi sto accorgendo
Che siamo al capolinea
Al temine del mondo.
Verso Il Terzo Millennio · Giorgio Gaber

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