Taranta Power è il movimento musicale e culturale creato dal cantautore italiano Eugenio Bennato nel 1998
La taranta è il profondo sud
è quella musica che tu
all'ìmprovviso sentirai
è il ballo che non finisce mai
è il passo che dovrai imitare
per liberarti del male d'amore
così ballando meridionale
comme na taranta ca te pizzica lu core
L'obiettivo di Bennato con Taranta Power è di promuovere la Taranta attraverso attività musicali, cinematografiche e teatrali. Per diffondere il movimento inizia ad andare in tour in Italia e all'estero riscuotendo consensi di critica e pubblico, crea scuole e promuove giovani artisti.
Il nome del progetto intende riallacciarsi alla taranta rituale, ma rifuggendo dal richiamo alla raffigurazione stereotipa e banale della “tarantella” così come spesso percepita dal grande pubblico. L'artista napoletano considera il mito della Taranta un portato culturale della storia italiana e un mezzo creativo che mette in relazione persone di diversa estrazione, di generazioni differenti e di varie provenienze, accomunate dagli stimoli forniti dalla danza tradizionale. Taranta Power vuole fra l'altro essere un canale attraverso cui un'immagine dinamica della tradizione musicale italiana sia diffusa all'estero, collaborando così all'inizio del terzo millennio alla contaminazione con altre culture musicali senza per questo disconoscere le radici da cui deriva.

Grande festa popolare in piazza Plebiscito, a Napoli, sabato primo dicembre. Si celebra Taranta Power, 20 anni di battito del sud, e il suo principale artefice, Eugenio Bennato, alfiere della riscoperta della musica tradizionale. “ L’evento che segna la nascita ufficiale del movimento Taranta Power – racconta il musicista di Bagnoli – è storico. Eravamo a Lecce, era il 3 ottobre del 1998. Accanto a me in palcoscenico c’erano i massimi esponenti della musica di taranta di tutte le regioni del Sud: per il Gargano, i Cantori di Carpino (già allora ultraottantenni) guidati dal mitico Sacco Andrea e da Antonio Maccarone e Antonio Piccininno, e poi l’insuperato Matteo Salvatore; per il Salento, i maestri della pizzica Alla Bua e Aramirè; per la Sicilia, Alfio Antico; Antonio Infantino e i Tarantolati di Tricarico per la Basilicata, e il gruppo Tactus per la Calabria. A quel debutto, seguì un tour che coinvolse con grande successo i più importanti centri sociali del Nord: il Leoncavallo a Milano, la Flog a Firenze, il Pedro a Padova, il Livello 57 a Bologna, il Faro a Roma. L’emozione e l’esperienza di questi intensi e straordinari vent’anni sono quelli di una vera rivoluzione culturale, che comincia anzitutto dai più giovani.
La prima aggregazione dei Cantori di Carpino si ebbe nel lontano 1924 con Andrea Sacco, Gaetano Basanisi, Rocco di Mauro, Antonio di Cosimo e Angela Gentile, a quali, con il tempo si aggiunsero Antonio Piccininno e Antonio Maccarone. Nel pieno boom economico degli anni Cinquanta del secolo scorso avviene una svolta importante negli studi sulle tradizioni musicali. Il Gargano, e l’Italia in generale, viene interessato per la prima volta da tali studi nel 1954 quando lo statunitense Alan Lomax e l’etnomusicologo calabrese Diego Carpitella realizzarono una ricerca sistematica sulle tradizioni popolari commissionata dalla Columbia World Library and Primitive Music, che li porterà a registrare circa 3000 documenti. La raccolta conservata presso gli Archivi di Etnomusicologia, in Roma, comprende 53 documenti sonori, con vari organici vocali e strumentali, registrati nei comuni di Sannicandro Garganico, Cagnano Varano, Carpino e Monte Sant’Angelo.
E ninna
lu bene de li figli songo li mamme
E ninna ninna e quanto te voglio bene
se bene non te volevo io non te cantavo
Scomparsi Andrea Sacco e Antonio Maccarone, per lungo tempo è stato Antonio Piccininno (morto il 9 dicembre 2016 a 100 anni) il riconosciuto guardiano della tradizione. Non solo perché l’ha custodita e trasmessa cantando, ma anche perché si è accollato un compito difficile e di straordinario valore: mettere per iscritto questa sapienza orale, prima che fosse troppo tardi. Dopo la morte di Piccininno, i Cantori di Carpino oggi sono composti da: Nicola Gentile (tamorra e voce), Rocco Di Lorenzo (chitarra battente e voce), Gennaro Di Lella (chitarra acustica), Rosa Menonna (castagnole) e Antonio Rignanese (chitarra battente). https://www.cantoridicarpino.it/la-storia/
Author: Antonio Piccininno
Composer: Antonio Piccininno
Music Publisher: Edizioni 55
Music Publisher: Rai Trade
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