Riccardo Tesi - Thapsos
da " Thapsos" (2000)
da " Thapsos" (2000)
La band di Tesi (organetto diatonico) è composta da:
Claudio Carboni - sassofoni
Maurizio Geri - chitarra, voce
Ettore Bonafé - percussioni, vibrafono
Maurizio Geri - chitarra, voce
Ettore Bonafé - percussioni, vibrafono
Che cos'è Thapsos? Thapsos saliva su dal profondo, e quelle sillabe, Θαψός che bisognerebbe pronunciare con l'accento sulla “o”, Thapsòs e non Thàpsos, riescono ancora a farmi salire su parecchie cose.
Thapsos è il tempo che scorre.
Thapsos è il tempo che scorre.
Thapsos è una sovrapposizione. Thapsos è anche lo schermo di un computer quando ancora non si sapevano molte cose che sarebbero accadute dopo; ma questo, dicono, è normale.
Thapsos è, infine, persino lo stridente stupore di un incontro lontano.
Thapsos è, infine, persino lo stridente stupore di un incontro lontano.
Thapsos è un antichissimo villaggio, situato su un'isola che isola non è più. Col tempo è stata unita alla terraferma da una sottile striscia di terra, formando quella che adesso è nota come “Penisola di Magnisi”, sulla costa a mezza strada tra Augusta e Siracusa.
Il villaggio di Thapsos, di cui restano le rovine, è uno dei più importanti siti archeologici protostorici siciliani; risale alla media Età del Bronzo. Per capire meglio l'importanza che avrebbe, gli studiosi parlano addirittura di “Cultura di Thapsos”.
In pratica, Thapsos e la Penisola di Magnisi si sono venuti a trovare nella zona industriale a nord di Siracusa, tra cemento, acciaio e petrolio.
Sale su dal profondo.
di Riccardo Venturi
di Riccardo Venturi
"Batterò pietre e mandorle
Fino a sera questa sera sognerò
Ritorna quando lo vorrai
Quel tramonto resta qua
Abita a Thapsos"
Dónde estás María, dónde estás
«[Thapsos] è questa una lingua che si protende nel mare da uno stretto istmo, e dalla città di Siracusa è poco lontana sia a piedi che per nave.»
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(Tucidide VI, 97) |
Thapsos (Θαψός in greco antico) è uno dei più importanti siti protostorici siciliani. È il centro eponimo per la cosiddetta Cultura di Thapsos che in Sicilia si identifica la media età del bronzo. Il sito è localizzato sulla penisola di Magnisi (dall'arabo Mismar, chiodo), nel comune di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa.
Nel 1625 Pietro Della Valle, diretto a Catania vede da lontano il promontorio definendolo "un'isoletta coltivata":
«Camminando dunque non lunge dal mare, poco dopo esser usciti di Siracusa, ci lasciammo man destra un’isoletta coltivata vicino al continente di Sicilia, che la chiamano Manghesì, ed è quella che da Virgilio è detta Tapso, e con molta ragione la chiama il poeta Tapsumque iacentem, perché è tutta piana e bassissima.»
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([2]) |
Di particolare interesse la Torre di Magnisi, struttura circolare solitaria edificata nel 1806 dagli inglesi durante il protettorato sull'isola per timore di un attacco francese.
Sono presenti anche alcuni bunker della Seconda Guerra Mondiale.
«onde repente/ a la sassosa foce di Pantagia,/ al megarico seno, ai bassi liti/ ne trovammo di Tapso.»
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(Virgilio, Eneide III, 1043) |
(LA)
«hinc Camerinan adit Thapsonque et Heloria tempe,»
| (IT)
«Di qui giunge a Camerina, a Tapso e all'eloria Tempe,»
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(Ovidio, Fasti IV, 477) ![]() |
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