Salerno Danza Festival torna ad abitare il Cilento con una serie di appuntamenti che intrecciano creazione coreografica, site-specific e azione scenica. Venerdì 18 luglio la danza incontra le pietre antiche di Piazza Sant’Eustachio a Gioi, con tre performance capaci di restituire una molteplicità di visioni intime, politiche, oniriche. Sabato 19 e domenica 20 luglio la scena si sposta al Teatro Kamaraton di Camerota, dove il corpo si fa strumento di ascolto e metamorfosi, attraversando la memoria, l’identità e il dolore.
- Venerdì 18, in Piazza Sant’Eustachio a Gioi, La Ribalta presenta Legami ondivaghi (di e con Alessandra e Federico Rossi). Un dialogo coreografico tra danza e parola, tra corpi in relazione e distanze che si rinnova ciclicamente. Ispirato al De Rerum Natura di Lucrezio, il progetto indaga la connessione fraterna come legame fluido e in perenne movimento. La giovane coreografa Alessandra Rossi, con una formazione che attraversa l’Italia e la Spagna, costruisce un’intesa sottile tra gesto e voce, dove danza e teatro si fondono in un linguaggio unico, fatto di risonanze emotive e libertà interpretativa. A seguire DanceHaus Company in Bromantica Contart (Coreografia di Matteo Bittante). Una potente riflessione sulla fratellanza maschile, sull’intimità che nasce dalla condivisione di sogni, fragilità e speranze. In un momento storico segnato da caos e divisioni, Bromantica Contart afferma il valore della solidarietà umana e dell’empatia, attraverso un linguaggio fisico raffinato e viscerale. Matteo Bittante, fondatore di DanceHaus Company, guida i danzatori in una scrittura che alterna coralità e individualità, restituendo al corpo la sua funzione più antica: quella di resistenza e testimonianza. Infine Kazyadance in Shido (Assolo di Lil’C). Un corpo ai margini, attraversato da memorie invisibili, in cerca di un territorio di pace. In questo assolo commovente e radicale, Lil’C, danzatore e coreografo originario di Mayotte (Francia), mette in scena la condizione di chi vive fuori dalle coordinate della normalità sociale. Shido è un lavoro intimo e vibrante, tra trance e stupore, che affonda nel corpo per evocare la memoria dell’altro, e in particolare quella del fratello autistico. Un lavoro che ha commosso la critica francese per la sua autenticità e forza emotiva.
- Sabato 19 e domenica 20 ci si sposta al Teatro Kamaraton di Camerota per attraversare, attraverso la danza contemporanea, i territori più profondi della relazione, del dolore, della metamorfosi. In scena tre visioni artistiche per riflettere sull’umano, sulla sua capacità di abitare i luoghi, le emozioni e la storia. Un trittico che si muove tra creazioni site-specific e partiture coreografiche di grande intensità poetica, coinvolgendo interpreti e compagnie tra le più significative della scena nazionale e internazionale. Il corpo diventa medium di racconto, veicolo di memoria, atto politico e rituale condiviso.
Atacama in Anime, coreografia di Patrizia Cavola e Iván Truol. Un lavoro che riflette sull’abitare come forma di esistenza. Il corpo si confronta con lo spazio architettonico, dialoga con pieni e vuoti, prossimità e distanza. La compagnia Atacama — tra le più longeve e affermate della scena romana — costruisce una partitura poetica dove la danza diventa atto di presenza, ascolto, trasformazione. Cornelia in The Nature Of, coreografia di Nyko Piscopo. Una riflessione potente sulla natura umana come corpo in continua evoluzione. The Nature Of è una creazione che nasce dal desiderio di affermare il diritto alla metamorfosi, alla vulnerabilità condivisa, alla comunità
La domenica toccherà a Virgilio Sieni in Sonate Bach: undici coreografie su musiche di Johann Sebastian Bach. Un rito coreografico che attraversa le tragedie del nostro tempo — da Srebrenica a Gaza, da Baghdad a Sarajevo — per restituire alla danza il potere del dono e della compassione. Sieni, tra i massimi coreografi europei, lavora con la pittura del gesto e la memoria incarnata, in una partitura poetica e politica che fa della fragilità un atto di resistenza.
INFO UTILI Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21.30. Il costo d’ingresso è sempre di 3 euro, ad esclusione degli appuntamenti in programma al Teatro Kamaraton di Camerota. Qui l’ingresso è gratuito, su prenotazione, fino ad esaurimento posti.
- La grande danza contemporanea torna a illuminare l’estate salernitana: presentata questa mattina presso la Sala Torre della Provincia di Salerno il Salerno Danza Festival 2025, il progetto artistico a cura del CDTM – Circuito Danza Teatro e Musica, realizzato con il riconoscimento del MiC (che ha inserito l’evento nella sua programmazione triennale) e il sostegno di Regione Campania, che per oltre un mese trasformerà siti archeologici, giardini e piazze in palcoscenici sotto le stelle. Salerno Danza Festival
«Questo festival nasce dalla convinzione che la danza non sia solo spettacolo, ma anche un atto politico e comunitario. 'Salerno Danza' è un progetto che connette luoghi, idee e persone, offrendo bellezza e contenuti in un’epoca che ne ha profondamente bisogno», ha esordito Claudio Malangone, Presidente del CDTM.
La manifestazione è considerata tra le più qualificate e professionali del genere del Sud Italia. «Il Salerno Danza Festival è un esempio concreto di come si possa fare promozione del territorio attraverso l’arte. Portare la danza contemporanea nei nostri luoghi più suggestivi significa generare un dialogo vivo tra cultura, turismo e identità locale», ha aggiunto Pasquale Sorrentino, Assessore al Turismo della Provincia di Salerno.
La danza andrà in scena in 5 location tra Salerno e provincia e 2 siti archeologici di pregio. «Ascea è da sempre luogo di pensiero e di bellezza, e accogliere nel nostro patrimonio archeologico e naturalistico la danza contemporanea è un modo per coniugare il passato con il futuro, valorizzando in maniera intelligente e sensibile i nostri spazi», ha spiegato Pietro D’Angiolillo, Vicesindaco di Ascea.
«Accogliere la danza in un sito archeologico come Velia significa dare nuova voce alla nostra storia. È un incontro tra epoche, un dialogo tra pietra e corpo che rinnova il senso stesso della memoria», ha sottolineato Tiziana D’Angelo, direttrice Parchi archeologici di Paestum e Velia.
Il tema di quest’anno, “De Rerum Natura”, ispirato all’omonima opera di Tito Lucrezio Caro, segna l’inizio di una nuova triennalità progettuale. Un’indagine poetica e sensoriale sul rapporto tra l’uomo e la natura, tra gesto e paesaggio, tra linguaggio artistico e contesto, che diventa visione e esperienza immersiva.
Il festival intende valorizzare la danza come forma di benessere e di condivisione, capace di generare cultura e bellezza nei luoghi in cui si intrecciano arte e territorio.
«La danza, come ogni forma d’arte autentica, ci restituisce il senso profondo della relazione tra corpo, spirito e ambiente. 'De Rerum Natura' non è solo un titolo, ma una sfida etica e poetica che oggi il Festival lancia al nostro tempo», ha evidenziato Don Gianni Citro Presidente Fondazione CREA, partner del Festival.
- Ventinove spettacoli, tra il 26 giugno e il 29 luglio, in un percorso che toccherà cinque luoghi simbolici della provincia di Salerno:
- il Parco Archeologico Etrusco di Pontecagnano-Faiano,
- l’Area Archeologica e il Giardino degli Ulivi di Ascea-Velia,
- il Teatro Kamaraton di Camerota,
- la Piazza Sant’Eustachio di Gioi,
- l’Auditorium Architetto Giuseppe Guida di Celle di Bulgheria.
«Abbiamo immaginato un festival che fosse un percorso, un racconto a più voci sul legame tra uomo e natura, tra il gesto e il paesaggio. Le compagnie coinvolte ci offrono una straordinaria varietà di visioni coreografiche, capaci di emozionare e far riflettere», conclude Luigi Aruta, Direttore artistico del Festival.
- IL PROGRAMMA 21 compagnie di cui 4 internazionali e 2 emergenti, 6 prime di cui 1 internazionale: il viaggio del Salerno Danza Festival 2025 comincia il 26 giugno a Pontecagnano, dove Expresso Forma inaugura il festival in Piazza Sabbato con La Caravan Electrique, seguita il giorno dopo da Private Callas della compagnia Artemis al Parco Archeologico Etrusco.
- Il Festival prosegue poi ad Ascea-Velia, con tre giornate (4, 5 e 6 luglio) dedicate a sei spettacoli che coinvolgono le compagnie Asmed, MM Contemporary Dance Company, S’Ala Production e JC Movement.
- VENERDÌ 4 LUGLIO: IL GRIDO BIANCO DI ASMED Si comincia il 4 luglio con “Latte+” di Asmed – Balletto di Sardegna, la prima compagnia di danza dell’isola riconosciuta a livello istituzionale e tra le più attive sulla scena internazionale. Attiva dal 1982 e punto di riferimento per la danza d’autore, Asmed porta in scena un lavoro liberamente ispirato all’universo disturbante di Arancia Meccanica di Kubrick: un bicchiere di latte, candido e innocuo, che nasconde una spirale di violenza, emarginazione e identità negate. Latte+ è una performance viscerale, un “grido bianco” che ci costringe a riflettere sulla brutalità quotidiana assorbita senza accorgercene. Coreografia e interpretazione diventano così strumenti per mettere a nudo il nostro rapporto con l’aggressività normalizzata.
- SABATO 5 LUGLIO: LA DOPPIA ANIMA DI MM CONTEMPORARY DANCE COMPANY Il 5 luglio è la volta della MM Contemporary Dance Company, diretta da Michele Merola, eccellenza coreutica fondata nel 1999 a Reggio Emilia. In scena due lavori distinti e complementari: “Short Stories”, coreografia di Merola con musica live di Natalia Abbascià, è un trittico di storie brevi e intense pensato per spazi non convenzionali. I danzatori abitano l’area archeologica di Velia con assoli, duetti e partiture corali che nascono in simbiosi con il paesaggio, trasformando ogni movimento in un dialogo vivo tra corpo e luogo. “Elegia”, firmata da Enrico Morelli, è un inno alla memoria e alla speranza. Otto interpreti si muovono in un turbine coreografico che evoca fragilità e rinascita, accompagnati dalle musiche di Chopin e Villarosa e dalle parole poetiche di Mariangela Gualtieri. Un lavoro lirico e intenso che celebra la cura reciproca e la possibilità di ricominciare.
- DOMENICA 6 LUGLIO: VISIONI COREOGRAFICHE TRA IRONIA E IDENTITÀ Il trittico si conclude il 6 luglio con due compagnie che portano in scena il Boléro di Ravel, reinterpretato attraverso visioni artistiche radicali e originali. S’Ala Production, con il progetto EM+ firmato da Emanuele Rosa e Maria Focaraccio, propone How to_just another Boléro: un duetto che si svolge nello spazio minimo di un tappeto. Tra gioco, cooperazione e intimità, i due performer riscrivono il concetto di contatto e apprendimento, evocando con ironia e dramma la tensione dei rapporti umani. A seguire, JC Movement Production, compagnia lussemburghese diretta dalla pluripremiata coreografa Jill Crovisier, presenta due interpretazioni del Boléro: I(ce)(s)Cream – Boléro Femme e Boléro. In entrambi i lavori, i pattini a rotelle diventano metafora del movimento incessante della vita, dell’instabilità del presente e della tenacia dell’individuo. In Boléro Femme, Crovisier esplora le tensioni del femminile con uno sguardo potente e personale; in Boléro, è la solitudine dell’uomo a cercare equilibrio nel disordine. Due performance che uniscono fisicità, teatro e consapevolezza sociale, amplificando il messaggio universale di Ravel in chiave contemporanea.
- Nei Giardini degli Ulivi di Ascea, dall’11 al 13 luglio, si susseguono sei proposte artistiche: da Le Crisalidi di Estemporada a Il Caos e la Farfalla di Arearea e Fuga di Déjà Donné, fino a Whisper Hunt e White Pages – Dedica al Dinamismo della compagnia BTT.
- Il 18 luglio il festival si sposta a Gioi, in Piazza Sant’Eustachio, con una serata che vede protagonisti MdM Group, Contart e Kazyadance con tre performance che declinano il tema della natura in linguaggi fortemente visivi e fisici.
- Il 19, 20, 25, 26 e 27 luglio il palcoscenico si trasferisce nel suggestivo Teatro Kamaraton di Camerota, dove si alterneranno Atacama, Cornelia, Virgilio Sieni, Twain, Interno5 e Artgarage.
- Infine, il 29 luglio la chiusura del Festival è affidata alla compagnia Cie MF, che porterà in scena Re-garde all’Auditorium Architetto Giuseppe Guida di Celle di Bulgheria, a suggello di un percorso che ha saputo fondere radici, visioni e territori.
Con il Salerno Danza Festival 2025, la danza si fa viaggio, relazione, rito collettivo. Un festival che continua a crescere nella qualità della proposta, nella bellezza dei contesti e nella capacità di far dialogare pubblico e artista in un’esperienza condivisa, oltre il palcoscenico.
INFO UTILI Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21.30. Il costo d’ingresso è sempre di 3 euro, ad esclusione degli appuntamenti in programma al Teatro Kamaraton di Camerota. Qui l’ingresso è gratuito, su prenotazione, fino ad esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni: https://www.instagram.com/salernodanza_festival/ - www.salernodanzafestival.net.
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