martedì 25 febbraio 2025

Il mestiere delle armi film storico del 2001 diretto da Ermanno Olmi

Il film narra degli ultimi giorni di vita del condottiero Giovanni delle Bande Nere, pseudonimo di Ludovico di Giovanni De' Medici, un soldato di ventura italiano al servizio dello Stato Pontificio durante le guerre d'Italia nella prima metà del XVI secolo.
Lanzichenecchi in battaglia
Il mestiere delle armi è un film storico del 2001 diretto da Ermanno Olmi, presentato in concorso al 54º Festival di Cannes.
Dopo la formazione della Lega di Cognac tra Papato, Francia e Repubblica di Venezia contro lo strapotere di Carlo V, re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, un'armata imperiale di lanzichenecchi luterani al comando del veterano Georg von Frundsberg scende in Italia con l'obiettivo di saccheggiare Roma e punire il voltafaccia del Papa. Consapevole della scarsità delle proprie truppe, Giovanni adotta una tattica basata sull'impiego di un manipolo di cavalleggeri e archibugieri a cavallo. Attacca con brevi schermaglie i vettovagliamenti dei soldati imperiali in modo da ritardarne la marcia.
Il marchese di Mantova Federico II Gonzaga, intenzionato ad evitare la guerra sui suoi territori, sceglie di lasciare via libera ai lanzichenecchi. Li lascia transitare attraverso la "porta fortificata" di Curtatone negando il passo, poche ore dopo, alle truppe pontificie guidate da Giovanni. Contemporaneamente il duca di Ferrara Alfonso I d'Este, in cambio del matrimonio di suo figlio Ercole II con una principessa imperiale, dona a Frundsberg quattro pezzi di artiglieria (falconetti) in grado di perforare qualsiasi tipo d'armatura.
Giovanni riesce tuttavia a raggiungere un gruppo di soldati imperiali presso la fornace di Governolo, tra i quali vi è lo stesso generale Frundsberg. L'attacco si risolve in un fallimento: dietro le barricate di mattoni sono nascosti i cannoni e il capitano italiano è ferito gravemente ad una gamba e viene trasportato a Mantova, nel palazzo di proprietà di Aloisio Gonzaga, marchese di Castel Goffredo, che lo aveva affiancato nella battaglia. La ferita profonda si infetta rapidamente provocando una gangrena. Nonostante l'amputazione dell'arto da parte del medico Abramo Arié, Giovanni morirà di sepsi il 30 novembre 1526. L'esercito dei lanzichenecchi di Frundsberg ha così via libera verso Roma, che sarà saccheggiata dai soldati imperiali il 6 maggio 1527
.La critica cinematografica Piera Detassis il 24 maggio 2001 scrisse su Panorama tale recensione:
"Il mestiere delle armi lascia un segno speciale e ci ricorda che c'è ancora il cinema oltre alla tv, oltre la sceneggiatura ben congegnata, oltre il blockbuster. Un cinema difficile che non concede, ma nemmeno nulla sottrae, allo spettatore, fusione calda di anima e immagine. (...) La fotografia dipinge quadri rinascimentali. La luce, i fumi, la nebbia, la neve e il freddo iniettano negli occhi la violenza di tempi bui e iniqui, mentre la bella musica di Fabio Vacchi sospinge le immagini verso la sacralità. La violenza del conflitto è fredda come quel rilucere di armature nel grigio dell'inverno."
La compassione che Ermanno Olmi rivolge al suo personaggio sul letto di morte non è inferiore a quella rivolta ai poveri soldati che bruciano un crocifisso per riscaldarsi. Per descrivere la guerra il regista non ha bisogno del sangue. La sofferenza viene dal freddo, dalla fame e dal peso delle armi e delle armature trascinate sulla neve nella Pianura Padana.
Giovanni delle Bande Nere si batte per il vecchio stato papale, per sostenerne il potere temporale e spirituale che sta ormai finendo con l'avvento dello stato moderno, delle nuove monarchie nazionali. Anche il grande Impero di Carlo V, ora vincitore con le armi contro il papato di Clemente VII, sarà col tempo sconfitto dalla nuova Francia nazionale dei successori di Francesco I ed Enrico II. La vecchia idea dell'Impero universale dovrà arrendersi alla nuova idea di nazione.
The film is beautifully but unassumingly set, and shows the hard conditions in which war is waged and its lack of glory. It ends straightforwardly with the declaration made after the death of Giovanni de' Medici by the commanders of the armies in Europe of ceasing to use firearms because of their cruelty. Il mestiere delle armi - Opening
  • Riconoscimenti
  • 2002 - David di Donatello
Miglior film
Miglior regista a Ermanno Olmi
Migliore sceneggiatura a Ermanno Olmi
Miglior produttore a Luigi Musini, Roberto Cicutto, Ermanno Olmi
Miglior fotografia a Fabio Olmi
Miglior colonna sonora a Fabio Vacchi
Migliore scenografia a Luigi Marchione
Migliori costumi a Francesca Sartori
Miglior montaggio a Paolo Cottignola
  • 2001 - Nastro d'argento
Migliore fotografia a Fabio Olmi
Migliore scenografia a Luigi Marchione
Migliori costumi a Francesca Sartori
Candidatura al regista del miglior film a Ermanno Olmi
  • 2001 - Globo d'oro
Miglior film a Ermanno Olmi
Miglior fotografia a Fabio Olmi
Candidatura al miglior regista a Ermanno Olmi
  • 2001 - Festival di Cannes
Candidatura alla Palma d'oro a Ermanno Olmi
  • 2001 - Grolla d'oro
Miglior regista a Ermanno Olmi
Miglior produttore a Roberto Cicutto, Luigi Musini e Ermanno Olmi
  • 2001 - Premio Flaiano
Miglior film a Ermanno Olmi
Miglior fotografia a Fabio Olmi
Migliori costumi a Francesca Sartori
  • 2001 - European Film Awards
Candidatura al miglior regista a Ermanno Olmi
Candidatura alla miglior fotografia a Fabio Olmi
  • 2002 - Ciak d'oro
Migliore fotografia a Fabio Olmi
Migliori costumi a Francesca Sartori

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